Distrutto lo striscione per Pamela Mastropietro, violentata e uccisa a 18 anni. La mamma: “Stanca e delusa”

Offesa la memoria di Pamela Mastropietro in piazza Re di Roma. Lo striscione dedicato alla memoria della ragazza trovata uccisa e fatta a pezzi in due valigie a Macerata è stato strappato e gettato via.
Lo ha annunciato la mamma di Pamela, Alessandra Verni, sul proprio profilo Facebook: "Uno striscione che la ricordava è stato strappato e gettato via, la panchina oltraggiata e rigata per cancellare, fiori buttati a terra un gesto che parla di mancanza di rispetto e di umanità. Sono profondamente stanca e delusa. Ogni atto vandalico è un colpo al ricordo, alla lotta per la giustizia e alla speranza di un mondo migliore. Non saranno questi atti intimidatori e oltraggiosi a fermarmi! La memoria di Pamela e di tutti coloro che sono stati ingiustamente colpiti merita di essere onorata e rispettata. Facciamo sentire la nostra voce! Uniti possiamo creare consapevolezza, sensibilizzare e combattere per un cambiamento. Non lasciamo che l’indifferenza prevalga. La memoria è una luce che non deve spegnersi".
Il precedente: vandalizzata installazione per Pamela a Roma
Un episodio simile è avvenuto due settimane fa in via Spalato, dov'era stata realizzata un'installazione commemorativa. Anche in quel caso era stata la madre a denunciare l'oltraggio alla memoria della figlia: "È nuovamente distrutta ed è attualmente in uno stato di degrado subendo più volte danni, rendendo, cosi, difficile la sua fruizione e il rispetto della memoria di mia figlia. Credo sia importante per la comunità di Macerata e per la memoria di Pamela intervenire affinché l'installazione venga ripristinata o, se necessario, sostituita con una nuova che possa onorare dignitosamente la Sua memoria. Sarebbe bello poter contare su un intervento che garantisca la salvaguardia di questo spazio commemorativo, affinché possa rappresentare un luogo di riflessione e ricordo per tutti".
Il femminicidio di Pamela Mastropietro
Pamela Mastropietro fuggi da una comunità di recupero il 29 gennaio del 2018. Il giorno dopo il suo corpo, fatto a pezzi e chiuso in due valigie, fu ritrovato nelle campagne di Pollenza, provincia di Macerata. Per l’omicidio è stato arrestato e condannato all’ergastolo Innocent Oseghale, cittadino nigeriano. L’uomo è stato ritenuto colpevole anche di violenza sessuale e occultamento di cadavere.